Definire l’alluce valgo come una deformità del piede è riduttivo, in quanto si considera la patologia solamente nella sua descrizione anatomica, eludendo sintomi e dolori che il suo manifestarsi comporta.
Il più delle volte è possibile risolvere il problema dell’alluce valgo ricorrendo a un intervento ortopedico mininvasivo e a bassa complessità e inoltre in grado di garantire un recupero veloce.
Come si manifesta l’alluce valgo?
L’alluce valgo si presenta come una deviazione laterale dell’alluce dovuta alla comparsa di una sporgenza ossea sul lato del dito.
La deviazione dell’alluce comporta, a catena, una deformazione della posizione di tutte le altre dita del piede e talvolta la sporgenza ossea (“cipolla”), entrando in conflitto con le calzature, porta a una infiammazione dolorosa della cute.
Le cause dell’insorgenza della patologia sono essenzialmente due:
- Cause genetiche
- Cause costituzionali.
L’alluce valgo non dipende, quindi, dal tipo di calzatura utilizzata ma il fastidio viene ulteriormente accentuato se si indossano scarpe in cui il piede è particolarmente stretto.
La patologia dell’alluce valgo interessa prevalentemente le donne che hanno superato i 40 anni di età, ma il sesso maschile non ne è completamente esente.
La comparsa della protuberanza ossea caratteristica si sviluppa nel corso degli anni, ricalcando un difetto già presente in famiglia.
Cos’è la correzione percutanea mininvasiva?
La tecnica di correzione percutanea è una innovazione chirurgica che, con i suoi progressi negli ultimi 10 anni, ha rivoluzionato la modalità di intervento nel caso di alluce valgo.
La correzione percutanea mininvasiva è una valida soluzione alla chirurgia tradizionale che prevede l’utilizzo di piccole frese apposite (simili agli strumenti dei dentisti) mediante le quali il chirurgo ortopedico pratica piccolissime incisioni per effettuare le correzioni necessarie, ovvero delle piccole fratture per permettere il riallineamento dell’alluce.
I vantaggi della correzione percutanea mininvasiva
Questa innovazione porta con sé dei vantaggi quali
- cicatrici minime
- Rapidità di intervento
- Minor dolore post-operatorio
- Rispetto dei tessuti, dei sensori e dei recettori
- Deambulazione immediata con scarpa ortopedica
- Ripresa più rapida e riduzione delle complicanze post operatorie.
La prima cosa da fare? Rivolgersi al medico ortopedico specialista
Non appena si avvertono i primi sintomi (dolore, deviazione delle dita, comparsa della protuberanza ossea) ci si deve tempestivamente rivolgere ad un ortopedico specialista nel trattamento di tale patologia ed eseguire una visita.
La diagnosi è clinica, ma per valutare la gravità dell’alluce valgo è necessaria una radiografia.
Inoltre, in casi in cui si sospetti la coesistenza di altre patologie capaci di determinare la tecnica del trattamento chirurgico, potrebbe risultare necessaria una risonanza magnetica del piede o una TAC.
In base all’esito dei vari esami, il medico specialista può optare per un trattamento conservativo (adottare degli accorgimenti per alleviare la sintomatologia ma non la deformità) o per una correzione chirurgica dell’alluce valgo.
Come avviene l’intervento?
Il chirurgo ortopedico pratica dei mini-fori cutanei sotto la protuberanza dell’alluce, asporta la cosiddetta “cipolla” tipica della malattia ed esegue delle osteotomie (una serie di correzioni chirurgiche ortopediche per modificare l’allineamento e l’andamento osseo).
Infine il piede viene bendato in modo tale che assuma una posizione corretta.
L’operazione, anche quando interessa entrambi i piedi, viene eseguita in Day Hospital e ha una durata di circa 15/20 minuti.
Come comportarsi dopo l’operazione?
Dal giorno stesso dell’intervento, durante tutta la settimana è raccomandabile che il paziente indossi scarpe post-operatorie e un bendaggio immobilizzante e, per piccoli spostamenti, è possibile poggiare il piede a terra senza avere bisogno di stampelle.
Il primo controllo medico si deve effettuare dopo circa due settimane dall’intervento di correzione e durante la visita vengono rimossi i punti di sutura e cambiati i bendaggi.
Il bendaggio correttivo deve essere indossato per le prime 4 settimane post-operatorie.
Una volta rimossi i bendaggi il paziente è libero di indossare una calzatura chiusa, in alcuni casi 1 numero più grande, e di camminare con più disinvoltura.
L’attività sportiva regolare, compresa la corsa, si può riprendere dopo circa tre mesi.
Il periodo ideale per un intervento all’alluce valgo
Non c’è una stagione ideale nella quale sottoporsi all’operazione, bensì ogni periodo dell’anno ha i suoi pregi e difetti.
In inverno, per esempio, il freddo aiuta il controllo della sudorazione e dell’eventuale edema (gonfiore), ma è più difficile reperire una calzatura chiusa che non causi fastidio nei primi tempi e che contenga la fasciatura senza costringere il piede.
La primavere e l’estate, invece, sono ideali perché si può ricorrere a sandali o calzature che lasciano il piede parzialmente scoperto, ma le alte temperature facilitano la sudorazione e la conseguente lieve macerazione cutanea sotto il bendaggio.
Concludendo, solo il proprio medico di fiducia può consigliare il tipo di intervento e le tempistiche più idonee.